11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

martedì 18 aprile 2017

RM 107


Nell’assenza di labbra su un viso contraddistinto da fattezze rettili, la maggior parte degli umani avrebbe fatto fatica a riconoscere le emozioni per così come, altresì, comunemente distinguibili su un proprio simile: per Midda, tuttavia, il volto di Lys’sh, negli anni, era divenuto così familiare, così noto, da rendere, anche sul medesimo, immediatamente individuabili tutta quella vasta gamma di espressioni e microespressioni utili a poter riconoscere quanto allor dominante nel suo cuore in misura non meno naturale, non meno spontanea, di quanto non avrebbe potuto vantare nei confronti di qualunque altro proprio compagno o compagna di ventura, inclusa, ovviamente, la sua gemella Nissa.
Così, quando l’ofidiana ebbe a palesare il proprio imbarazzo, la anche la propria gioia, nel confronto con le parole da lei pronunciate, con l’idea dell’esistenza di un rapporto fra sé e il biondo, l’altra poté ricevere conferma non verbale ancor prima di ogni necessità di argomentazione verbale, in termini che, semplicemente, ebbero allor a confermare quanto, sino a quel momento, soltanto ipotizzato, soltanto dedotto e, forse, persino indovinato sulla  base di qualche indizio sparso.

« Diciamo che, più che altro, è successo… » sorrise l’altra, non sapendo in che altri termini definire l’accaduto « … ed è successo nelle ultime settimane, in viaggio. » puntualizzò, quasi a escludere la presenza di qualche relazione precedente, di qualche pregresso che avrebbe potuto essere utile a giustificare quell’evoluzione.
« La sventura ti può dare le compagnie di letto più impensate! » ridacchiò la prima, offrendo involontaria citazione a un’antica opera.
« Non credere che per me non sia strano… sotto certi aspetti, siamo praticamente cresciuti insieme. » argomentò Lys’sh, scuotendo appena il capo.
« Devo davvero ricordarti che il mio primo amore e amante è stato Salge…? » rimembrò Midda, non potendo ovviare a cogliere l’ironia della sorte nel sentirsi riportare quella frase « … francamente non ci vedo nulla di insolito o inappropriato. Prima, la mia, non desiderava assolutamente essere una critica… anzi! » riferendosi al primo commento con il quale aveva posto nella medesima frase i loro due nomi insieme.
« Lo so… lo so… » minimizzò l’ofidiana, a escludere l’eventualità di una qualche ragion d’offesa da parte propria a tal riguardo, ben consapevole di quanto mai la propria amica avrebbe definito qualcosa di negativo a suo discapito « Però, credimi: se tu mi avessi mai chiesto se questo sarebbe potuto avvenire, la mia prima, e unica risposta sarebbe stata “no”. Senza nulla voler togliere a Be’Wahr… ma, davvero, non avrei mai potuto immaginare questa evoluzione. »
« E, ora che tutto questo sta accadendo, ne sei felice…? » sorrise l’altra, nulla ricercando al di fuori della gioia della propria sorellina.
« E’ tutto così strano… ma sì. Credo proprio di potermi dire felice. » annuì, a conferma di quella questione, non così banale come avrebbe potuto essere supposta, al contrario « Be’Wahr è un vero tesoro: all’inizio era molto impacciato, volendo da un lato chiaramente tentare di approcciare a me, e dall’altro avendo paura di come avrei potuto reagire… o, forse, di come tu avresti potuto reagire… » ridacchiò, ammiccando verso l’interlocutrice.
« … forse… ma proprio forse… potrei essermi espressa in maniera un po’ dura nei suoi confronti il giorno che siamo venuti a incontrarti durante la sfilata… » rievocò, sollevando gli occhi verso l’alto, a simulare una certa innocenza, la più assoluta mancanza di cattiveria, da parte sua, in tal senso « Ora che mi ci fai pensare, in effetti, si era subito dimostrato quantomeno affascinato da te… »
« Sì, me lo ha detto. » annuì nuovamente, dondolandosi appena con fare imbarazzato « E’ stato molto dolce… è molto dolce. Sempre pronto a mettermi innanzi a qualsiasi sua possibile esigenza. » sottolineò, a elogio del proprio nuovo compagno « Credimi: per quanto si parli con molta enfasi della necessità di maggiore integrazione interspecie, non è poi così facile, così scontato, un rapporto fra due specie diverse, fosse anche fra umani e ofidiani che, in fondo, sono anatomicamente comparabili. E questa non è la prima volta che provo a lasciarmi coinvolgere da un umano… ma è la prima in cui, veramente, mi sto sentendo completamente a mio agio. »
« Posso immaginarlo. » confermò la donna, ascoltando con attenzione le parole della sorellina « E che Be’Wahr sia un ragazzo d’oro, senza nulla togliere al tuo discorso, lo so già da tempo. »
« … in che senso…? » ebbe a domandare, non senza una certa nota di… gelosia?... alla base di quella richiesta di maggiore dettaglio.
« Ritrai pure gli artigli, Lys’sh! » sorrise Midda, divertita, scuotendo il capo « Tutte le mie relazioni, all’interno del nostro gruppo, sono ben note. E Be’Wahr non è fra queste! » sottolineò, a evidenziare quanto quel possibile accenno di gelosia fosse stato ben colto, forse più da lei che dalla sua medesima interlocutrice che, in tal senso, aveva probabilmente reagito senza neppure maturarne reale coscienza « Ciò non di meno, anche io lo conosco, tuo pari, da una vita intera… e so bene che ciò che, magari, qualcuno potrebbe accusarlo di difettare in intelletto, egli lo compensa ampliamente con il proprio grande cuore. »

L’ofidiana ebbe allora a imbarazzarsi ancor maggiormente per quanto accaduto, per quella replica incontrollata così generata non tanto dalla propria coscienza, quanto e piuttosto dal proprio cuore, da quelle emozioni, all’inizio di quella nuova, inattesa e sorprendente storia, in grado di farle perdere il controllo, di farla comportare, a propria insaputa, qual un’adolescente alla propria prima esperienza.
Ma Midda, che di esperienze, proprio malgrado, ne aveva accumulate già diverse, e non tutte propriamente piacevoli nei propri sviluppi o nelle proprie conclusioni, non avrebbe potuto equivocare le motivazioni proprie di quella reazione, in ciò non giudicando la propria compagna, né, tantomeno, condannandola. Al contrario… da brava sorella maggiore, qual in fondo si sentiva da sempre per lei, ella non avrebbe potuto ovviare a considerarsi che felice per quanto stava avvenendo e, anche, per quella fugace manifestazione di gelosia, atta a dimostrare quanto, comunque, almeno per lei quella storia non fosse priva di valore. In merito a Be’Wahr, del resto, la rissa di poco prima avrebbe avuto a doversi riconoscere qual riprova più che evidente delle proprie ragioni, dei propri sentimenti, giacché non difficile sarebbe stato allor immaginare quanto Howe, avendo scoperto di quella relazione, avesse probabilmente sussurrato all’attenzione del fratello una qualche battuta inopportuna, scatenandone le ire funeste.

« Comunque sia, lo ripeto e lo ribadisco, sono davvero felice per voi… anche se spero che questo non si porrà come frequente motivo di discussione fra Howe e Be’Wahr. » volle soggiungere, a condividere tale preoccupazione con l’altra « Non so cosa possa avergli detto prima… e, francamente, non voglio neppure saperlo. » evidenziò, nell’asserire, implicitamente, quanto fosse comunque certa l’altra ne fosse a conoscenza, nel non sottovalutarne il fine udito, superiore a quello di qualunque umano « Ma siamo in guerra… e, a meno che non desideriate lasciarci, cosa che potrei comprendere perfettamente e accettare, non è sano che vi possano essere eventuali asti o rivalità fra compagni d’arme. »
« Assolutamente d’accordo. » annuì Lys’sh, seria a quel richiamo « Difatti, dopo averne parlato con te, è mia intenzione andare da Be’Wahr e condurlo alla cuccetta di Howe, al fine di permettere a entrambi di chiarirsi, giocando a carte scoperte. » dichiarò, quieta, condividendo quella decisione già maturata « E’ stata una mia scelta, infatti, quella di tacere sulla nostra storia, nel non saper neppure con precisione dove saremmo andati a parare: ma Howe, evidentemente, conosce suo fratello non meno di quanto tu conosci me… e in questo deve aver comprendo sa solo la questione. Ottenendo, in ciò, soltanto la possibilità di avere altre carte da giocarsi per irritarlo, magari anche e soltanto qual ripicca per esserne stato tagliato fuori. »
« Conoscendo Howe, nulla di più facile… » confermò Guerra, condividendo quell’analisi « … ma una volta che giocherete a carte scoperte, almeno con lui, sono certa che perderà comunque interesse a proseguire in questa direzione. »

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